Come commento a questa foto inserisco semplicemente il significato di di rapallizzazione tratto da Wikipedia
Rapallizzazione è un neologismo nato negli anni settanta del XX secolo per indicare il fenomeno di urbanizzazione selvaggia e indiscriminata verificatosi in numerose zone turistiche dell’Italia a seguito del boom economico di quel periodo.
Rapallo, in provincia di Genova è la cittadina “simbolo” dove per la prima volta si verificò questo processo involutivo di metamorfosi architettonica, espressione dell’aspirazione che l’italiano medio aveva in quegli anni di usufruire di una seconda casa, possibilmente in riva al mare e/o in una località turistica di richiamo. Aspirazione questa a sua volta frutto del mito, che perdura ancora oggi, della felicità dei “forzati” dello svago.
Lo scempio naturalistico che ne è derivato ha portato a trasformare piccoli centri marittimi o montani in distese incontrollate di edifici, più consoni a una grande metropoli piemontesi o lombarda che a quelli che spesso erano antichi e caratteristici borghi medioevali.
Questo condusse a molte polemiche locali e nazionali con l’intervento di alcuni dei più famosi urbanisti ed intellettuali dell’epoca, tra questi Indro Montanelli, che segnalarono la situazione che si stava creando nella cittadina ligure.
Il termine e l’episodio sono comunque discutibili, e i dizionari più autorevoli lo hanno espunto, anche perché la “cementificazione” non è stata in passato solo prerogativa della città ligure, ma coinvolse, all’epoca, e per ancora, altre realtà comunali liguri e nazionali. Ed è esattamente con questa accezione che si deve intendere il neologismo rapallizzare, che invece è rimasto nel dizionario italiano (ad esempio il termine è stato ricordato dal giornalista e direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli nella sua trasmissione televisiva per Rai 3 Correva l’anno sul periodo storico del boom economico italiano della fine anni cinquanta inizio anni sessanta.
Nel caso specifico di Rapallo solo negli ultimi decenni si è compreso l’errore – la costruzione di stabili e senza adeguate vie di comunicazione urbane comunicanti ha comportato ad una sorta di “strozzata” viabilità quotidiana – e attualmente sono al vaglio diverse soluzioni infrastrutturali quali, ad esempio, un tunnel di collegamento viario tra Rapallo (innesto da un tratto dell’autostrada A12) e la confinanteSanta Margherita Ligure o ancora una mini tangenziale in direzione levante verso Zoagli. Esiste inoltre un’ulteriore progetto di collegamento stradale – tunnel e bretella autostradale – tra la città costiera e la retrostante Val Fontanabuona in modo da permettere e facilitare il collegamento tra costa ed entroterra.