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Premio Bindi 2010




Didascalia foto: Roberto Amadè, vincitore Premio Bindi 2010 e si è aggiudicato anche il premio per la migliore musica; Davide Zilli premio per miglio testo; Giorgia Del Mese premio per migliore interpretazione. Ospite della serata Eugenio Finardi.

Inserisco l’intervista fatta al vincitore e pubblicata sul sito degli eventi di Santa Margherita Ligure www.eventisanta.it

E’ di Vercelli, ha 28 anni, ed è il vincitore della sesta edizione del Premio Bindi, andata in scena lo scorso fine settimana. Si chiama Roberto Amadè e lo abbiamo incontrato alla Terrazza del Castello dove ha suonato in acustico in occasione dell’ultimo degli incontri “Intorno alla canzone d’autore” che ha ufficialmente chiuso l’edizione 2010 del concorso intitolato all’indimenticato cantautore genovese.
Allora Roberto, ti aspettavi di vincere il Premio Bindi?
«Assolutamente no! Mi avevano già consegnato il riconoscimento per la migliore musica ed ero già felice così. Quando hanno detto che ero io il vincitore assoluto sono caduto letteralmente dalle nuvole… E’ il primo premio della mia carriera: per questo Santa Margherita resterà per sempre nei miei ricordi».
Come nasce la tua canzone?
«E’ un brano che ho scritto qualche anno fa: è una ninna nanna, ma non è rivolta necessariamente a un figlio bensì a tutte le persone che si vogliono bene con la speranza che possano un giorno realizzare i propri sogni. “Braccia aperte” perchè se si ama bisogna farle andare anche lontano se vogliono esaudire i loro sogni».
Musicalmente a chi ti ispiri?
«Sono figlio di un contrabassista della Scala, quindi sono nato e cresciuto con la musica classica dentro. Le mie canzoni sono intrise di musica lirica un po’ come faceva Jeff Buckley, un mito per me. Però ascolto anche tanta musica italiana: mostri sacri come De Andrè e Tenco, artisti attuali come Bersani e i Baustelle e pop come Tiziano Ferro».
Cosa ti è rimasto del Premio Bindi?
«E’ stata un’esperienza meravigliosa: ho trovato persone che già conoscevo come Enrico Deregibus e Roberta Balzotti e ho fatto amicizia con gli altri concorrenti in particolare con Andrea Grossi. Voglio sottolineare anche che ho trovato veramente molto preparati i musicisti che ci hanno accompagnato durante le serate: mi hanno confessato di essere rimasti molto coinvolti dal mio modo di interpretare “Odio” di Bindi che ho cantato venerdì».
Faccio la più classica delle domande: progetti per il futuro?
«A settembre uscirà il mio primo disco “Tutti gli incanti della vita” che conterrà anche “Braccia aperte” la canzone che ha vinto il Bindi. Il disco è prodotto da Bruno Tibaldi (produttore tra gli altri di Battiato, Pino Daniele, Zucchero e Antonacci, ndr) e vedrà la partecipazione di numerosi musicisti di alto livello tra cui Stefano Bandoni, Pier Michelatti, Gigi Biolcati, Francesco Tamiati, Claudio Cappella e molti altri artisti che hanno collaborato con i più grandi artisti italiani».
Tornerai a Santa Margherita Ligure?
«Magari! Approfitto dell’intervista per “prenotarmi” per il Bindi Winter del prossimo febbraio… Guarda, sono stato veramente bene in questi giorni. Sabato sera, ad esempio, dopo la vittoria siamo andati a festeggiare in un locale e Augusto, il proprietario, ci ha organizzato una festa incredibile».

 

Michele Santoro e Vittorio Feltri




Didascalie foto: Costanza Calabrese e un sorridente Marcello Sorgi; Feltri e Santoro che se la ridono; Vittorio Feltri, Michele Santoro, Angelo Panebianco, Paolo Mieli e Costanza Calabrese durante il dibattito; Feltri e un Santoro alquanto incazato

Si è svolta a Santa Margherita Ligure la quinta edizione del Premio giornalistico internazionale per la Cultura, riconoscimento che viene dato ai giornalisti che si sono distinti nel proprio campo professionale con obiettività e rigore, contribuendo alla diffusione e allo sviluppo della cultura, senza condizionamenti.
Quest’anno tra i premiati figura Michele Santoro, che ha vinto il Premio Nicola Abbagnano e Costanza Calabrese, giovane giornalista del Tg5. Tra i giurati figura anche Vittorio Feltri che, da come ha accolto Santoro durante l’incontro della serata, non penso abbia votato per lui.