Archive for aprile, 2009

TONINO FARINA (alias Antonio Farisi, regista)


Didascalia: Tonino, fotografato nel mio studio di Rapallo qualche anno fa e, sotto, mentre dirige Neri Marcorè nella “Sala della Lupa” a Montecitorio, per il documentario “La rinascita del Parlamento, dalla Liberazione alla Costituzione”

Ho conosciuto Tonino alla metà degli anni Ottanta grazie alla nostra comune amica, l’attrice Patrizia Ercole. Nato a Rapallo, dove ha vissuto fino a qualche anno fa, per ragioni di lavoro si è trasferito a Roma. In questi 25 anni di amicizia di cose ne avrei da raccontare, di quando recitava al Centro Universitario Teatrale e si andava sempre al Cineclub, come dei tanti viaggi fatti insieme, dalla Montecarlo più chic fino all’allegro paesino di campagna, dalla sua nonna materna. Potrei dilungarmi e raccontare storie e avventure di ogni tipo ma preferisco invece parlare della sua attività, che poi coincide con la sua passione: il cinema o meglio la regia. Basti pensare che è riuscito a laurearsi in giurisprudenza con una tesi sul cinema, “il processo nel cinema americano”, con cui ha vinto il premio Sacchi assegnato dai giornalisti cinematografici italiani. E’ stato a lungo collaboratore del regista Pupi Avati, per la cui produzione ha fatto la regia di trasmissioni televisive e di svariati domentari in Italia e all’estero come Stati Uniti, Russia e Germania per la TV satellitare Sat 2000 e per canali Rai. Ha curato inoltre la regia degli ultimi video musicali di Giorgio Gaber (“Destra-Sinistra” ecc.), e ha documentato da vicino il viaggio di Riccardo Muti a New York, mostrando il coro della Scala che canta “Va Pensiero” a Ground Zero per ricordare le vittime dell’11 settembre, una scena da brivido trasmessa da non so quante televisoni da RAI in su. Non mi sono perciò meravigliato quando ho saputo che gli è stata affidata la realizzazione di un documentario, commissionato dalla “Fondazione della Camera dei Deputati”, sulla nascita della costituzione di cui è protagonista il grande Neri Marcorè. Un documentario storico che, pur parlando di fatti accaduti più di sessant’anni fa, è di singolare attualità.

Il video, realizzato da Antonio Farisi con un taglio divulgativo è diretto ai giovani, ai quali Neri Marcorè si rivolge con un linguaggio semplice, racconta un periodo importante della storia del nostro Paese, alternando sequenze girate nell’Aula e in altri ambienti del palazzo di Montecitorio con immagini d’epoca provenienti dall’archivio dell’istituto Luce. Il percorso del video si sofferma sulle vicende dell’Italia appena uscita dalla guerra, in particolare il referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea costituente del 2 giugno 1946, i lavori di quest’ultima e l’approvazione della Carta Costituzionale.
“Questo video nasce da una telefonata della segreteria dell’allora presidente della Fondazione della Camera Casini. Non ho pensato per un istante che mi venisse comunicata una querela per la mia imitazione e satira sull’avvenenza di Casini, piuttosto a un richiamo – rivela Marcorè – Invece mi è stata offerta la possibilità di narrare ai ragazzi la nascita della nostra Repubblica, grazie anche al mio rapporto con i giovani maturato negli otto anni del programma televisivo ‘Per un pugno di libri’. Ecco perché non è stato scelto Fiorello”.
Il video costituisce l’ultimo atto in ordine di tempo delle iniziative (pubblicazioni, convegni, filmati e altro) avviate nel 2006 per il 60° anniversario dell’Assemblea Costituente e per saperne di più visitate il sito della Fondazione. Bertinotti spiega che questa istituzione, a partire dal video, ricerca momenti di dialogo e confronto con le giovani generazioni, nonché con la scuola presidio fondamentale di saperi critici. “Guardando le immagini dell’Italia di allora si percepisce una distanza quasi antropologica dalla figure attuali. Mi auguro che questa inattualità delle immagini non faccia velo all’attualità di un antifascismo che si è fatto processo costituente”.
Fini ricorda che la Costituzione fu il risultato di una temperie culturale complessa, di un clima di forte e acceso dibattito tra convinzioni politiche diverse che trovarono comunque un terreno comune d’intesa. Se la prima parte della Carta per Fini necessita solo di un riferimento al valore dell’Unione europea; la seconda parte, che riguarda l’ordinamento della nostra Repubblica, ha bisogno invece di alcune modifiche, “sapendo però che la Costituzione è di tutti e non di una parte e dunque necessita di quello spirito costituente”.
Da ricordare che la Sala della Lupa è il luogo dove nell’estate del 1924 si riunirono per protesta i deputati aventiniani per protestare contro la violenza fascista, ma è anche la Sala dove nel giugno 1946 la Corte di Cassazione comunicò che la monarchia era stata sconfitta nel referendum dalla nascente Repubblica

da news.cinecitta.com